Sono tornata a correre dopo 4 anni, 9 mesi e 27 giorni.
L’ultima volta c’ero stata tre giorni dopo aver subito il raschiamento di quello che era rimasto della mia prima gravidanza.
Quell’anno ero arrivata a buoni livelli di allenamento, raggiungendo quasi i 10 km a volta, per poi interrompere bruscamente quando avevo scoperto, con gioia immensa e pura, di essere incinta.
Un mese strabordante di utopica felicità che si è concluso con un dolore immenso a cui non ero minimamente preparata.
Ho subito cercato di provare a superare quel dolore tornando a correre ma, dopo poche decine di metri, con la testa ancora immersa in pensieri cupi e intrusivi, sono caduta rovinosamente in discesa, senza manco fare in tempo a mettere le mani davanti al viso per proteggerlo. Mi si sono rotti gli occhiali, contuso il naso ed escoriata la fronte.
Un lavorino niente male, insomma.
Così non sono più tornata a correre per i successivi 4 anni, 9 mesi e 27 giorni, anche perché dopo un paio di mesi sono rimasta nuovamente incinta e da lì è storia.
Una storia in cui sono a lungo mancati il tempo e l’energia per tante e troppe cose, tra cui anche lo sport.
Ed eccomi qua. Bruscamente ho interrotto e bruscamente ho ricominciato. Ancora affaticata e lenta, ma sento già i benefici, mentali oltre che fisici, del sacrificio di buttarmi giù dal letto alle 6 di mattina.
Spero non sia solo una fase e di riuscire a mantenere la forza di volontà e la costanza per proseguire.
Nel frattempo, mi godo questo momento in cui, una volta tanto, mi sento molto fiera di me.
Che l’acido lattico sia con me!
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