Ci siamo ripromessi che nel 2023 avremmo ricominciato a viaggiare e, alla fine, lo abbiamo fatto davvero.
Sono stati giorni di totale devastazione fisica, ma per me ne è indubbiamente valsa la pena (il mio coinquilino ne è un pelino meno convinto).
È quella stanchezza positiva che ti fa staccare mentalmente, andare a letto con la testa leggera e dormire sodo e di gusto.
Erano mesi che non dormivo così, senza risvegli continui e senza qualche pensiero ad angosciarmi.
È stato il primo viaggio della mia vita che non ho organizzato al minuto - e credetemi che veramente li organizzavo con file Excel e morbosità quasi ossessivo-compulsiva.
Siamo arrivati completamente sprovveduti, ma senza alcun tipo di aspettativa.
Se fossimo partiti con l’idea di visitare tutte le mete possibili come avrei fatto senza figli, la frustrazione e il senso di fallimento nel riuscire a fare la metà o meno di quanto pianificato sarebbe stata massima.
E invece abbiamo deciso di esplorare la città mettendo in conto mille soste e altrettante crisi emotive, dandoci come obiettivo poche tappe fondamentali, il resto come viene.
Tempi dilazionati, infiniti imprevisti, zero pressioni, orari dei pasti e dei riposini sballati, intrattenimento folkloristico e gratuito per i passanti.
Partendo con basse aspettative il risultato è che abbiamo fatto di più quanto ci immaginassimo, con divertimento per grandi e piccini e qualche raro e prezioso momento di relax.
Siamo tornati sfiniti, ma una pacca sulla spalla ce la meritiamo tutta.
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