Adele si è dovuta mettere gli occhiali.
Purtroppo la genetica su certe cose non aiuta affatto.
Temevo che prima o dopo sarebbe successo, ma sinceramente speravo che sarebbe stato più dopo che prima.
A 3 anni e mezzo (scarsi) si è davvero ancora molto piccoli, sia per capire che per accettare.
Lo so, per carità, c’è ben di peggio nella vita da dover affrontare e gli occhiali sicuramente non sono il principale dei problemi, soprattutto considerando che al mondo li porta più di 1 persona su 8.
Però diciamoci la verità: tutto ciò che riguarda i nostri figli, la loro salute psicofisica, il loro benessere, la loro serenità, in qualche modo ci angoscia e fa vivere un po’ nell’ansia. E così è stato per me, anche stavolta.
Sono mille i pensieri che mi hanno assalita e angosciata per diversi giorni.
Il dispiacere di saperla destinata, anche lei, a una vita con gli occhiali. La preoccupazione e la paura che possa sentirsi diversa, sola o discriminata. La morte nel cuore nel vederla imbronciata mentre all’inizio si guardava allo specchio senza riconoscersi.
Tutte queste emozioni accompagnate da altrettante domande.
Se lo ricorderà di tenerseli sempre? E se si stanca della novità e fa storie per metterseli? La prenderanno in giro a scuola? Se cade e si fa male? E se mi chiede perché gli altri bambini non hanno gli occhiali?
Un bombardamento di paranoie che Adele ha spazzato via nel giro di 24h.
Il primo giorno è stato tutt’altro che facile, ma ha presto capito che gli occhiali la aiutano a vedere meglio e a godersi al meglio la sua vita.
Li protegge con estrema attenzione dalle grinfie dei fratellini, li pulisce con cura la mattina quando si alza e li appoggia con delicatezza sul comodino prima di andarsi a coricare. Durante il giorno ha cominciato a dimenticarsi che li sta indossando.
E quindi Adele, la mia dolce Little Miss Sunshine, ha fatto quello che solo i bambini sanno fare: mi ha presa per mano e ha fatto sparire ogni preoccupazione, col calore di un sorriso che può tutto e che nessun adulto è in grado di imitare.
Commenti
Posta un commento