Ho smesso di allattare.
Per 3 anni e 3 mesi, quasi senza soluzione di continuità, ho allattato in tutti i posti e in tutte le condizioni.
Ho allattato all’ospedale, in attesa dal pediatra, sulle panchine dei parchi giochi, al ristorante, nei corridoi dei supermercati, davanti ai negozi, in treno, in aereo, in macchina.
Ho allattato nella stessa posizione per ore facendomi anchilosare le gambe. Ho allattato seduta su una sedia, in poltrona, sul divano, su qualsiasi tipo di letto, sul pavimento, sdraiata su un fianco, supina, in ginocchio, accovacciata, ferma in piedi, passeggiando.
Con la consapevolezza che è finita per sempre un’era della mia vita, provo già una certa malinconia.
Mi mancheranno le loro manine che mi accarezzano la pelle e mi strizzano le tette.
Mi mancherà quel dialogo intimo fatto di messaggi corporei unici.
Mi mancheranno i loro occhioni che si perdono nei miei mentre i nostri tre cuori battono all’unisono.
Probabilmente e fortunatamente tutto questo mancherà più a me che a loro.
Ma rinunciare a quest’intesa unica e speciale non è facile ed è forte la paura - credo dettata dal mio perenne senso di inadeguatezza - di non riuscire a ricreare uno spazio nostro altrettanto unico e ricco di significato relazionale.
Commenti
Posta un commento