“Goditeli ora, perché poi diventano grandi e tutto questo ti mancherà.”
Questa frase mi viene ripetuta almeno dieci volte al giorno ed io, almeno dieci volte al giorno, sorrido forzatamente e impreco mentalmente.
Cosa dovrei godermi esattamente?
La deprivazione del sonno che va avanti da tantissimi mesi?
Le dozzine e dozzine di pannolini che ogni giorno cambiamo e ammassiamo in quello che era un bagno ed è diventato una discarica?
I nostri vestiti sempre sporchi di cacca, vomito, pipì, bava, muco e secrezioni di varia natura?
I millemila virus che portano dall’asilo e si attaccano a vicenda senza soluzione di continuità?
Le dozzine di risvegli notturni tra urla disumane, poppate consolatorie e passeggiate infinite per riaddormentarli?
Le centinaia di sondini a cui abbiamo fatto ricorso per far fare la cacca a questa tribù di più o meno stitici?
No, mi spiace.
Sono consapevole di essere molto fortuna e sarò grata ogni giorno della mia vita per queste creature meravigliose che amo più di qualsiasi cosa al mondo, ma ci sono molte cose che non mi mancheranno.
Mi mancheranno i loro sorrisi sdentati, le loro piccole manine innocenti e l’odore di neonato delle loro testoline, ma non riesco proprio a “godermi” questi mesi di fuoco al limite dell’esaurimento nervoso.
Sono una madre snaturata? Forse. Oppure, più probabilmente, sono una madre normale che ha il coraggio di dire le cose come stanno.
Smettetela di farci sentire (ulteriormente) in colpa se ci mostriamo stanche e pensate piuttosto ad abbracciarci o a darci una mano concreta.
Lo sappiamo anche da noi che il tempo vola, ma non vedo perché gli anni a venire debbano per forza fare schifo.
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