“Mom shaming” è il termine con cui ci si riferisce al fenomeno di bullismo che troppo spesso colpisce le mamme.
E, paradossalmente, le donne e mamme sono le prime nemiche delle donne e mamme stesse.
Invece di empatizzare con chi sta vivendo le stesse difficoltà, alcune mamme si sentono in diritto di prevaricarti e mostrarti con orgoglio e spirito competitivo olimpionico che loro hanno vinto il premio miglior mamma 2022, mentre tu sei solo una povera mer*a.
Vorrei ricordare alle super mamme che si sentono titolate a giudicarci e criticarci che dovrebbero cercare di sfogare le loro frustrazioni in altro modo, facendo sport o magari mangiando (come preferisco fare io).
Non abbiamo bisogno di voi per sentirci inadeguate e imperfette, ci riusciamo già benissimo da sole.
Quello di cui abbiamo bisogno è invece un po’ di solidarietà, un sorriso, qualcuno che con gentilezza ci dica che, anche se non vinceremo mai nessun premio come migliore genitrice del secolo, restiamo comunque le migliori mamme che i nostri figli possano desiderare.
Nessuno può permettersi di giudicare la stanchezza, lo stato d’animo, le emozioni di una mamma, tantomeno un’altra mamma.
Io sto pian piano acquisendo consapevolezza e imparando a farmi scivolare addosso la vostra cattiveria. Ma molte, soprattutto le neo-mamme, non sono pronte a tutto questo. I vostri sguardi giudicanti, le vostre lingue taglienti, le vostre pugnalate al nostro già insicuro e traballante senso materno feriscono e fanno male, tanto.
Se non vivete la maternità come noi, non significa che siete migliori, così come non siete peggiori. Probabilmente siete solo diverse, al massimo un po’ più fortunate. Ricordatevelo.
Smettetela di spingerci la testa sott’acqua e allungateci un braccio per tirarci in salvo. Un bagno di umiltà ed empatia non vi farà certo male.
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