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Rientro col botto


Dopo un anno di assenza per maternità, ho rischiato di dover dare forfait già il primo giorno di lavoro. 

Innanzitutto, ho avuto l’ennesima conferma che la legge di Murphy mi perseguita: il giorno prima di ricominciare a lavorare mi è venuto il capoparto. 
Ho partorito quasi nove mesi fa, ma il ciclo mi è tornato proprio nel momento meno opportuno e, dopo circa un anno e mezzo senza, sono stata tre giorni a contorcermi dai crampi lancinanti.

A questo aggiungiamo che Adele ha portato a casa dall'asilo un simpaticissimo virus che provoca febbre alta per svariati giorni e colpisce sia le vie respiratorie che il tratto gastrointestinale. Insomma, un gran bel virus bastardo. 
Per aumentare un po' il livello di difficoltà e allungare il tempo di reclusione, i figli si sono ammalati alla spicciolata. 
Il virus sembra essere passato del tutto solo ieri, dopo ben dieci giorni e, non solo ci siamo rovinati le festività pasquali, ma abbiamo dato colore ed effetti speciali al mio rientro al lavoro.
La notte prima del grande rientro, infatti, sia Flavio che Valerio hanno tossito ininterrottamente e, con la febbre ancora sopra i 39°, non hanno fatto altro che lamentarsi e cercare il mio seno. Adele, anche lei tossecchiante e nel mezzo di una nuova regressione post arrivo dei fratellini, si è svegliata almeno tre volte. 
Morale della favola: quando la mattina è suonata la sveglia, non avevamo dormito una cippa ed eravamo completamente distrutti.
Per via della febbre ancora alta dei gemelli, ho chiamato il pediatra che mi ha detto che dovevo correre da lui subito se volevo che li visitasse.
Dopo qualche minuto di panico, se ne è occupato il mio coinquilino. 
A quel punto erano le 8.55 ed io ero ancora in pigiama. Mi sono sciacquata la faccia, buttata addosso la prima cosa (rigurgitata) che ho trovato e, senza manco pettinarmi o coprirmi le occhiaie indecenti, mi sono lanciata davanti al pc.

I bambini ora stanno meglio, finalmente. 
Per quanto riguarda me, nonostante l’universo mi abbia remato contro in ogni modo, alla fine sono riuscita a lavorare. 
Stanca morta, preoccupata, dolorante e acciaccata, ma ce l’ho fatta.
Bea 1 - Universo 0
Beatrice. Doppia vita. Manager stimata e irreprensibile nella prima, madre di tre figli esaurita e inadeguata nella seconda. Questo blog cerca di mettere d’accordo le due anime portando alla luce storie di amore e disagio, comuni a migliaia di altre donne che ogni giorno cercano di sopravvivere tra casa, figli e lavoro senza perdere il lume della ragione.

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