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Come in un dramedy


Se questo periodo della mia vita fosse un genere di film si tratterebbe sicuramente di un dramedy, perché "tragicomico" è senz'ombra di dubbio l'aggettivo che lo descrive al meglio.


Tragicomiche sono le nostre nottate in bianco, con l'imbarazzo della scelta sul figlio strillante da riaddormentare per primo.

Tragicomici sono i pasti, consumati con l'imbuto, non tanto per la fretta, quanto per la carenza di braccia, già tutte impegnate ad imboccare le bocche altrui.

Tragicomico è farsi una doccia o sedersi sul wc per due minuti, con un traffico in bagno (di figli) che manco sul Grande Raccordo Anulare.

Tragicomiche sono le nostre uscite, con un transatlantico per trasportare tre figli piccoli e con gli occhi puntati addosso della gente che ci fissa con uno sguardo che è un mix tra divertimento e compassione.

Tragicomici sono i nostri weekend, quasi tutti barricati in casa o perché c'è almeno un figlio malato o perché è tempo brutto o semplicemente perché la stanchezza prevale sulla voglia di uscire, sapendo che ci attendono un quarto d'ora per caricare l'auto e un quarto d'ora per scaricarla, un tragitto fatto di urla e pianti e una qualsiasi destinazione raggiunta non godibile a causa dello stress di dover avere a che fare con tre piccole belve indomabili.


La nostra vita è diventato un bellissimo dramedy alla "Miss Little Sunshine" (di cui vi straconsiglio la visione se non lo conoscete), in cui, oltre a continue situazioni assurde, non mancano né sceneggiature originali né attori da premio Oscar.

Beatrice. Doppia vita. Manager stimata e irreprensibile nella prima, madre di tre figli esaurita e inadeguata nella seconda. Questo blog cerca di mettere d’accordo le due anime portando alla luce storie di amore e disagio, comuni a migliaia di altre donne che ogni giorno cercano di sopravvivere tra casa, figli e lavoro senza perdere il lume della ragione.

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