Sono tre i termini che rendono davvero l'idea di come io mi senta da circa sei mesi: inadeguata, sopraffatta e sola.
Inadeguata.
Inadeguata come madre perché non riesco a soddisfare le esigenze dei miei bambini. Loro sono tre ed io sono soltanto una, non riesco a prenderli in braccio o a giocare con loro quanto vorrei.
Inadeguata come moglie. Fatico talmente tanto ad occuparmi dei problemi dei miei figli che sono arrivata a ignorare quasi del tutto quelli di mio marito. Parliamo solo dei nostri figli e non riusciamo mai a parlare di noi. Ci parliamo senza davvero parlarci, ma soprattutto ci parliamo senza davvero ascoltarci o capirci.
Inadeguata come figlia e sorella. I miei cari mi aiutano tantissimo, eppure non riesco né a dimostrare la mia profonda gratitudine, né a contraccambiare minimamente l'enorme affetto che ricevo ogni giorno. Anche loro hanno una vita fatta di alti e bassi che vorrebbero condividere con me, ma non riesco mai a dimostrare interesse o partecipazione.
Inadeguata come amica. Non esiste più nessuno. Non ci sono più per nessuno. Non riesco più a fare niente per nessuno. Sono diventata egoista.
Inadeguata come professionista. Ho un lavoro che mi attende che mi piaceva e gratificava enormemente. Adesso ho 1953 email non lette e l'idea di rientrare dalla maternità mi preoccupa e toglie il sonno.
Inadeguata come donna. Annego lo stress nel cibo, mia unica valvola di sfogo, e mi sto lasciando andare. Non mi trucco quasi più e non compro qualcosa per me da mesi. Non mi piaccio così, ma non riesco più a trovare il tempo né la voglia di voler bene anche a me stessa.
Inadeguata per me stessa. So di avere tutto e so che è una vergogna lamentarmi, ma non riesco ad essere realmente felice in questo momento e mi sento perennemente in colpa, innescando un circolo vizioso doloroso da cui non riesco ad uscire. Ho tutto, eppure mi sembra di non avere energie, di non avere tempo, di non avere spazi.
Sopraffatta.
Sopraffatta dalla mancanza di sonno, dal senso di responsabilità verso i miei figli, dall'incessante mal di testa che mi trapana le tempie, dall'inadeguatezza totale e sotto ogni aspetto della mia vita, dal senso di colpa inesorabile e perpetuo, dalla frustrazione di riuscire a fare un millesimo di quello che dovrei e vorrei fare, dall'incapacità di amare i miei figli come vorrei e come meritano.
Sola.
Sono circondata da persone che mi amano e si fanno in quattro per aiutarmi, eppure mi sento perennemente incompresa, inespressa, in procinto di implodere. In definitiva, sola.
Passerà, so che passerà, ma intanto mi sento così e non ho più la forza di fingere di vivere nella famiglia del Mulino Bianco. Sono una madre imperfetta e combatto ogni giorno contro le mie insicurezze e fragilità per evitare di sprofondare.
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