Prima i numeri belli:
- 17 giorni di permanenza in Sicilia
- 20 gradi di massima durante il giorno
- 1 valanga (una cosa esagerata e inquantificabile) di regali ricevuti per i pupi (ma anche per noi)
- 1 bellissimo quadro del bisnonno
- Almeno 40 manicaretti siciliani preparati con amore da nonna "Nana" e nonno "Lelio"
- 6 o 7 torte da diabete pappate
- 0 volte in cui abbiamo dovuto preoccuparci di pulire o cucinare
- 1 spannolinamento diurno (Adele) effettuato con successo
- Infiniti baci, abbracci e coccole con nonni e zii
E passiamo ai numeri meno felici:
- 61 ore complessive di viaggio, di cui 32 in auto, di cui almeno la metà con almeno un figlio piangente
- 1 settimana (la prima) di tosse e raffreddore dei bambini (con tanto di cortisone come cura)
- 1 settimana (la seconda) di mal di gola e raffreddore nostro
- 10 giorni di autoisolamento
- 6 tamponi complessivi (tutti negativi fortunatamente)
- 2 sole visite iniziali ai bisnonni di 10 minuti e con mascherine ffp2
- 0 visite ad altri parenti e amici
- 3 kg presi
Non scendevamo in Sicilia da un anno e mezzo.
Eravamo felici di poter passare un po' di tempo con nonni e zii siciliani e di poterci godere il bel tempo ed il mare.
Invece non abbiamo visto nessuno perché la situazione pandemica è rapidamente degenerata e perché siamo stati barricati in casa tutto il tempo, prima per il malessere dei bimbi, poi per il nostro.
Morale della fiaba: abbiamo visto più cibo che umanità e siamo tornati a casa più stanchi e pallidi di prima.
Nonni grazie di tutto, dobbiamo replicare (con meno sfiga e meno cibo, please) il prima possibile!
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