Più vecchia di un anno

Sono più vecchia di un anno. 

È stato un anno lunghissimo, decisamente il più difficile della mia vita, trascorso tra pochi alti e molti bassi, ma pur sempre all'insegna di nuove lezioni da imparare. 

Ho imparato il significato dell’aggettivo “sopraffatta”, mai usato tanto prima d’ora perché mai stato prima d’ora così aderente alla mia nuova realtà fatta di sensi di colpa perenni, annullamento di sé e insoddisfazione personale.

Ho imparato nuove frontiere del dolore fisico. Partorire naturalmente due vitelli di oltre 3 kg l’uno mi pareva troppo banale e quindi ho voluto provare nuovi brividi. Morfina, operazione (inutile), visite su visite, -scopie come se piovessero, per poi scoprirmi vittima di mala sanità.

Ho imparato il valore dell’amicizia. Solo quella vera resta, non importa quanto incasinata sia la tua vita o quanto difficile sia anche solo trovare il tempo di andare in bagno, certi rapporti vanno oltre le parole e lo spazio. Ho avuto un paio di grandi delusioni ripagate dall'inaspettata scoperta di persone straordinarie. La vita toglie, la vita dà. 

Ho imparato a mie spese il peso della solitudine della depressione post partum e l’importanza del calore di un abbraccio sincero e silente nei momenti più bui.

Ho imparato con l’arrivo di Adele, ma continuo ad imparare ogni giorno anche con Flavio e Valerio, il potere dell’amore incondizionato, puro, totalizzante che solo i figli possono suscitare.

Auguro a me stessa di imparare a rialzarmi dopo le cadute, di smettere di avere troppe aspettative sugli altri, di cominciare ad apprezzare il famoso bicchiere mezzo pieno e di imparare finalmente a volermi un po’ bene, che se solo mi apprezzassi un decimo di quanto fanno incomprensibilmente i miei bambini, sarei la persona più felice e appagata del mondo.

Buon compleanno Beatrice, che i tuoi pezzi fragili e un po’ ammaccati possano un giorno tornare a splendere in un bellissimo e coloratissimo puzzle!