Ho trascorso gli ultimi mesi in balia di onde umorali ed emotive preoccupanti, circumnavigando pericolosamente la risacca della depressione post partum.
Non so dire se il peggio è passato ed è tornata la quiete dopo la tempesta. Quello che so per certo è che se sto meglio lo devo anche a voi, amici e amiche, sconosciuti e sconosciute, mamme e papà.
In modo totalmente inaspettato e sorprendente mi avete creato un mezzo di evasione dai pensieri e dalle preoccupazioni e mi avete fatto scoprire il lato bello e umano dei social.
Ho cominciato questo percorso di scrittura terapeutica quasi quattro mesi fa ed ho recentemente superato i 1000 followers.
Non fraintendetemi: non ero nessuno allora e continuo serenamente a non essere nessuno pure oggi. Il mio non vuole essere un festeggiamento, ma un ringraziamento a voi che avete creduto in me più di quanto abbia saputo fare io stessa e che mi scrivete per incoraggiarmi e motivarmi.
In questi mesi ho fatto tante nuove amicizie, pur rimanendo chiusa in casa, quasi sempre appollaiata sul divano ad allattare.
Ho fatto tante conoscenze stimolanti, ma soprattutto ho scoperto di non essere l’unica mamma imperfetta dei social.
Molte mamme mi scrivono per dirmi che grazie alle mie foto di bassa qualità, alle mie facce stravolte e alle mie parole di mamma troppo spesso inadeguata si sentono meno sole. Ho cominciato a scrivere per cercare conforto e mi sono ritrovata, con mio enorme stupore, a darlo agli altri.
Ho deciso che, non importa quanto sarò impegnata tra lavoro e figli-belve, io continuerò a scrivere.
Perché oltre a far stare bene me, può essere di aiuto anche ad altre mamme.
Perché la verità non è quella che ci propinano le migliaia di profili patinati di mamme perfette sui social.
La verità è quella nostra, di mamme in continua lotta coi sensi di colpa per non aver fatto abbastanza, per non aver fatto subito, per non aver fatto e basta.
Mamme sempre alla ricerca di un barlume di equilibrio psicofisico in mezzo ai troppi panni da lavare, alle urla implacabili, alla casa sempre in disordine.
E allora ho deciso di portare alta la bandiera dell’inadeguatezza.
Voglio farlo per me, per voi e per tutte le mamme “vere”.
Insomma, sarò la vostra influencer del disagio.
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