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Normalità, questa sconosciuta

Capisci di essere una persona "anziana" quando al ristorante ti indigni perché i ragazzini accanto fanno troppo baccano.

Capisci di essere una persona "finita" quando al ristorante i ragazzini si indignano perché i tuoi figli fanno troppo casino persino per loro.


Abbiamo avuto la brillante idea di concederci un pranzo fuori casa. 

Seduta accanto a noi c'era una coppia di turisti di mezza età che conversavano amabilmente, scambiandosi ogni tanto qualche effusione e illudendosi di potersi godere un pranzo fuori casa e lontani dai figli.

Tempo due minuti ed è esploso il finimondo. I gemellini hanno iniziato a strillare entrambi per la fame e Adele a urlare e scalciare come una posseduta perché non voleva cambiarsi il pannolino.

Mi sono mortificata per lei perché, nonostante cercassi di tranquillizzarla con una calma e pazienza che normalmente non mi sono propri, ho fallito miseramente. 

Mi sono mortificata per i clienti seduti ai tavoli accanto al nostro, soprattutto per i due turisti di cui sopra, che si sono ritrovati, improvvisamente e loro malgrado, in prima fila e sotto le casse di un concerto heavy metal. I loro sguardi allucinati e infastiditi mi hanno fatta vergognare come una ladra e ho rimpianto amaramente la decisione di provare a concederci un'ora fuori di casa come tutte le persone normali.

Perché l’amara verità è che qua di normale c'è ben poco ed è tutto, proprio tutto, difficile.




Beatrice. Doppia vita. Manager stimata e irreprensibile nella prima, madre di tre figli esaurita e inadeguata nella seconda. Questo blog cerca di mettere d’accordo le due anime portando alla luce storie di amore e disagio, comuni a migliaia di altre donne che ogni giorno cercano di sopravvivere tra casa, figli e lavoro senza perdere il lume della ragione.

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